Riporto qui sotto la conclusione di un articolo che compare sul sito di Romano Prodi. Lui conosce bene i problemi dell’Africa. Credo anch’io che impegnarsi a fondo per stabilizzare quel continente sia un primario interesse di tutti noi Europei e la lettura dell’articolo citato ne dice bene le motivazioni.
L’Africa ha bisogno di noi, ma noi abbiamo e avremo sempre più bisogno di un’ Africa stabile e democratica: per questo si impegnavano l’ambasciatore Attanasio e il suo collaboratore Iacovacci e continuare la loro opera sarà il modo migliore per onorarli.
L’unica strada percorribile per salvare l’Africa è infatti quella di aiutarla a salvare se stessa, non solo con gli aiuti economici, ma con una vicinanza attiva, indirizzata a favorire lo sviluppo di un continente che, già ora, conta un miliardo e trecento milioni di abitanti, ma che nel 2050 arriverà a oltre due miliardi per raggiungere, a fine secolo, l’incredibile cifra di quattro miliardi: il 40% dei cittadini di tutto il pianeta.
Il nostro futuro dipende quindi totalmente dal livello di sviluppo, di equilibrio interno e di stabilità di questi miliardi di nostri vicini di casa.
Credo che aiutare l’avvicinamento a questi obiettivi sia il modo migliore per tenere viva la memoria di Luca Attanasio. Il nostro ambasciatore ha infatti sempre affiancato alla sua opera di raffinato diplomatico, una personale passione per aiutare gli africani a costruire un loro migliore futuro al nostro fianco. Ed è morto proprio mentre stava concretamente portando avanti questo disegno. (http://www.romanoprodi.it/strillo/luca-attanasio-morto-mentre-aiutava-gli-africani-a-costruire-un-futuro-migliore-al-nostro-fianco_17441.html)