Lasciti solidali

Ieri in Sala Isacchi, in occasione della giornata dei lasciti solidali, ha avuto luogo un incontro molto interessante sul tema. A rappresentare Casa Prina, ente organizzatore, c’era l’avv. Carpani che ha introdotto la conferenza e ha presentato le relatrici: Maria Cenini, associato di diritto civile all’Università dell’Insubria, il notaio Camilla Pellizzatti e la commercialista Cristina Nava. Erano presenti anche la vicesindaco Sofia Grippo e il presidente  Bongiasca della Provincia di Como. Il dr. Rigamonti, non potendo essere presente, ha inviato un messaggio.

L’avv. Carpani ha accennato all’origine della fondazione Giuseppina Prina, nata come atto di carità con la donazione della propria abitazione da destinare alla cura dei malati di Incino. Col passare degli anni, la fondazione è diventata una delle migliori RSA della Provincia di Como.

La dr.ssa Cenini ha poi spiegato cosa si intenda per donazione, atto assimilabile al testamento, ma può avvenire in vita del donante. Se la donazione è di grande valore, è necessario un atto notarile e richiedono l’accettazione del beneficiario, se è  di modico valore può non essere pubblica.

Si possono donare somme in denaro, beni mobili o immobili e si possono stipulare polizze assicurative in caso di morte (donazione indiretta).

Esistono anche le donazioni con onere, cioè soggette alla destinazione indicata dal donante. I lasciti solidali sono donazioni a favore di enti e fondazioni senza scopo di lucro; la legislazione cerca di incentivare questo tipo di donazioni che sono espressione di amore per il prossimo e per il futuro e che possono consentire agli enti benèfici di sopperire alle carenze dello Stato in campo di assistenza ai più fragili.

Il Notaio Pellizzatti interviene informando che dal 2013 è sorta un’associazione, “Testamento solidale” Che riunisce le maggiori organizzazioni del Terzo Settore; ha come finalità la promozione dei lasciti solidali. Questi, per non dare luogo a contenziosi spiacevoli e costosi, devono essere fatti secondo regole precise, la prima delle quali è indicare sempre con precisione il beneficiario del lascito.

Il testamento, che può essere olografo o stipulato con atto notarile, prevede il passaggio di proprietà dopo la morte del donatore e può essere modificato in ogni momento.

Il testamento olografo deve essere scritto a mano, deve riportare la data in cui è stato scritto e deve essere firmato. La mancanza di uno di questi elementi rende nullo il testamento stesso.

Se non si fa testamento, l’eredità  viene assegnata ai parenti fino al 3° grado. Nella nostra legislazione vi sono eredi che hanno automaticamente diritto a una quota ereditaria, sono i cosiddetti eredi necessari: coniuge, figli e (in assenza di questi) i genitori. C’è però una quota disponibile, che varia a seconda delle situazioni, che può essere destinata ad altre persone o ad enti benefici.

La commercialista, Cristina Nava, ha infine precisato che:

  • ogni lascito testamentario, che superi le franchigia meno che sia devoluto a favore di un ente benefico è soggetto a tassa di successione;
  • dal capitale vanno dedotti i debiti:
  • in caso di donazione, il donatore può consultare i bilanci dell’ente che l’ha percepita per verificare l’uso che ne è stato fatto.

L’incontro è stato concluso dal dr. Carpani, che ha ancora una volta sottolineato l’importanza delle donazioni: esse rappresentano un nobilissimo gesto d’amore.