Il melone è uno dei frutti estivi che prediligo, quando è buono , cioè quando è stato coltivato e raccolto nel migliore dei modi. Al momento dell’ acquisto , come tutti, ne voglio sentire il profumo e saggiare il grado di maturazione, ma non mi soffermo a pensare come sia stato prodotto. D’ ora in poi però credo che cambierò le mie abitudini…
Cliccando sul link qui in alto si può leggere la storia di un giovane laureato marocchino, che si è adattato a lavorare per anni in un’ azienda agricola mantovana che produce meloni in condizioni di quasi schiavitù e che ora si vede licenziato perchè l’ imprenditore agricolo si avvale di mano d’ opera ancora più a buon mercato, naturalmente a discapito delle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati-braccianti.
Stamattina i notiziari ci hanno fatto sapere che altri 400 immigrati sono approdati a Lampedusa e che dall’ inizio dell’ anno sono stati 12 mila gli arrivi…….e mi viene da pensare che chi accetta di sottostare a condizioni di sfruttamento così bieche, deve avere sperimentato un inferno molto più terribile della schiavitù.
Ora il giovane marocchino di cui si parla nell’ articolo ha denunciato il suo antico “padrone” e io spero che possa avere giustizia