Ieri ricorreva il 60° anniversario della strage di Marcinelle, il disastro minerario in cui morirono centinaia di minatori per la maggior parte italiani.. In questo articolo del sito di Radio Popolare si ricorda come alla fine della seconda guerra mondiale venissero scambiati lavoratori italiani con carbone. Reclutati con false promesse, venivano alloggiati in baracche fatiscenti e mandati a lavorare a mille metri di profondità senza nessuna misura di sicurezza, dato che gli operai belgi non accettavano più di fare quel lavoro.
Certamente il momento storico era terribile; il nostro paese era devastato, e in più oppresso dalla povertà e dalla disoccupazione, ma può bastare questo a far perdonare ai politici di allora la disumanità di certi contratti, che andavano ad arricchire le tasche delle società minerarie a discapito della salute e della vita di tanta povera gente?