Da un po’ di tempo le sue notti erano insonni, interminabili e spesso si ritrovava a camminare al buio per le stanze della sua bella casa. Aveva così modo di riflettere e di chiedersi il perchè di questa sua irrequietezza senza riuscire a darne una spiegazione…. Eppure era un uomo di successo…aveva tanto lavorato e tanto era riuscito a infilarsi nei corridoi del potere, che era riuscito ad ottenere una invidiabile posizione economica….E’ vero, molta gente per strada cercava di evitarlo o lo guardava con disapprovazione: lo consideravano un “collaborazionista”, uno che coi Romani ci si era arricchito ,alle spalle dei suoi concittadini. Ma a questo isolamento ci era abituato da tempo….non doveva essere quello il motivo delle sue ansie….
Quella mattina si era alzato ancor più stanco della sera prima, dopo le poche ore di sonno che la notte gli aveva concesso e come al solito si era accinto a iniziare un’ altra giornata di lavoro, ma in giro c’ era un gran fermento….La gente formava dei crocchi per la strada e parlottava di chissà che. Passando accanto a quella gente colse alcune frasi qua e là : -Sì, sta arrivando…Dicono che guarisce anche i lebbrosi….E’ un profeta…..Le sue parole danno pace…-
– Deve trattarsi di quel Nazareno – si disse Zaccheo – Un altro profeta!!! A sentir la gente i profeti nascono come funghi….- Via via però le strade si affollavano sempre più e Zaccheo si sentiva rimbombare nel cervello quelle ultime parole colte al volo “Le sue parole danno pace…” e quasi senza accorgersene si trovò immischiato tra la folla, ma la sua statura troppo bassa non gli consentiva di vedere alcunchè e fu così che si arrampicò sul sicomoro lì vicino…… e Lo vide arrivare attorniato dai suoi seguaci e da molta altra gente che lo ascoltava e che lo acclamava.Non ha nulla di straordinario- pensò Zaccheo- è solo un popolano come tanti altri: non ha bei vestiti, nè si adorna di gioielli….che vuoi che sia…- Voleva andarsene, ma qualcosa lo tratteneva e quando il Nazareno passò sotto l’albero, alzò lo sguardo come se sapesse che lì c’era qualcuno che lo attendeva. I Suoi occhi incontrarono quelli di Zaccheo e in quello sguardo non c’era rimprovero, disapprovazione, ma solo misericordia e bontà….Scendi, devo venire a casa tua oggi!- Disse il Nazareno.
-A casa mia? Nessuno viene mai nella mia casa, la casa di un impuro….- così pensava Zaccheo, mentre tutto confuso scendeva dal sicomoro e faceva strada a Gesù e ai suoi .
Allora c’era chi aveva stima di lui, c’era qualcuno disposto a essergli amico e che non riteneva imperdonabili i suoi peccati, le sue piccole estorsioni, le sue ruberie, il suo attaccamento al denaro, al potere…E tutto d’un tratto una gran dolcezza scese nel suo cuore….poteva chiedere perdono, poteva riparare al mal tolto e lo avrebbe fatto….