Un giovane, nel suo letto di ospedale, non riesce a dormire: è tanta la sua sofferenza, pari forse alla sua angoscia. Non ci sono speranze per lui, la sua breve vita sta per giungere al termine; perchè doveva capitare proprio a lui? Perchè Dio (se esiste) lo sta punendo così duramente? E tutti i suoi progetti, i suoi sogni così lungamente accarezzati, sono stati inutili? Perchè non c’è nessuno che sappia stargli vicino e rendergli meno insopportabili i giorni che gli restano?
Nella penombra della cameretta, arriva l’infermiera del turno di notte per il solito controllo, vede che il giovane è sveglio e ne intuisce lo stato d’animo. La donna gli si avvicina e gli chiede gentilmente:- Perchè non dormi? – Il giovane sente in lei un’attenzione affettuosa che lo induce a parlare del suo tormento fisico e spirituale. Le parole gli escono spontanee, da troppo tempo sono rimaste chiuse nei suoi pensieri e ora che trovano orecchie accoglienti riescono a esprimersi. L’ infermiera ascolta tenendogli la mano; ogni tanto una parola di conforto, un invito ad aver fiducia: non tutto finisce con la morte, ma comincerà un’altra vita dove non ci sarà spazio per il dolore, dove ritrovare i propri cari, dove troveremo la risposta a tante domande che ora ci angosciano…
Solitamente le notti nel reparto ospedaliero sono scandite da un continuo squillo di campanelli che chiedono aiuto o conforto….questa notte invece un lungo profondo silenzio accompagna quel dialogo fra anime