Copio qui una poesia scritta da un poeta del mio paese natale, che ho avuto come scolaro un’ estate di tanto tempo fa:
AL DOLCE GRANO (di Remo Bellesia)
L’ albeggiare ridente nell’ aia,
campo di festosa attesa
del dolce grano che profumava
nel giugno dei bianchi germogli…..
Iniziava la danza dei covoni
spaventapasseri impazziti
che scomparivano nelle fauci
dei mulini a vento…….
E, la sera, acquetata la tempesta
nel tramonto argentato,
correvo e calciavo il dolce grano
sparso nella calda distesa.
Di questa poesia amo l’ immagine della trebbiatura: “la danza dei covoni , spaventapasseri impazziti…” è un’ immagine che anch’ io conservo ancora nella memoria, insieme al turbinio della pula e alle facce sudate dei contadini che si coprivano il volto con grossi fazzoletti, come i banditi del Far West.
Ma soprattutto amo gli ultimi versi che mi ricordano quando noi bambini stavamo a guardia del grano steso sull’ aia ad asciugare, per cacciare gli uccellini e le galline che accorrevano numerosi al ricco banchetto….e ogni tanto camminavamo nel grano intiepidito dal sole strascicando i piedi nudi a formare interminabili spirali. Mi sembra ancora di sentire il dolce solletico dei chicchi di grano che scivolavano tra le dita…..
Bravo, Remo!!!