Poesia: L’ora di Barga (Pascoli).

Ho una raccolta di libri con le opere dei maggiori scrittori italiani, acquistata , a sua insaputa lungo la strada, da mio figlio, allora diciottenne, che credeva di rispondere solo a un’ intervista. E’ una collana piuttosto scadente e l’ ho sempre guardata con un certo risentimento, proprio per il modo in cui si è introdotta con dolo in casa mia.

Tuttavia nei giorni scorsi, spolverando i numerosi tomi con l’ aiuto di Samuele, alcuni volumi hanno attirato la mia attenzione. Fra questi c’ è quello che riguarda le raccolte delle poesie di Pascoli….e così ho riletto questa ….

L’ ora di Barga.

Al mio cantuccio dove non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell’ore viene col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.
Tu dici, E’ l’ora; tu dici, È tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo,
cose che han molti secoli o un anno
o un’ora, e quelle nubi che vanno.
Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d’ali e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l’altro risponde,
e, quando altrove l’anima è fissa,
gli strilli d’una cincia che rissa:
E suona ancora l’ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e consiglia,
e grave grave grave m’incuora;
mi dice, E’ tardi; mi dice, È l’ora.
Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che. cadI blanda dal cIelo!
Ma è bello questo poco di giorno
che mi traluce come da un velo!
Lo so ch’è l’ora, lo so ch’è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.
Lascia che guardt dentro il mio cuore,
lascia ch’io viva del mio passato;
se c’è sul bronco sempre quel fiore,
s’io trovi un bacio che non ho dato!
Nel mio cantuccio d’ombra romita
lascia ch’io pianga su la mia vita!

E suona ancora l’ora, e mi squilla
due volte un suono quasi di cruccio,’
e poi, tornata blanda e tranquilla,

mi persuade nel mio cantuccio.

è tardi! è l’ora! Sì, ritorniamo
dove son quelli ch’amano ed amo.

Di questa poesia mi piace soprattutto la prima parte, quella che descrive la campagna in un tramonto estivo…..molto bella.