Nei servizi pubblici italiani si può trovare il meglio o il peggio, in qualunque campo: non c’ è un minimo garantito, ma tutto dipende dalla fortuna di trovarsi là dove il senso di responsabilità è stato assunto a regola di comportamento.
Anche nella scuola ci si trova di fronte a situazioni del tutto opposte: c’è chi per lassismo o incapacità lascia che il tempo dell’ obbligo scolastico passi senza che venga opportunamente sfruttata la possibilità dei ragazzi di questa età di apprendere tutto con facilità e chi per eccesso di zelo rende questo periodo della vita un incubo per il carico di compiti e lezioni interminabili. E’ sempre stato così e nulla è cambiato in questi ultimi anni.
Lo sto constatando ancora una volta e mi chiedo se non sia possibile trovare una giusta via di mezzo, dettata dal buon senso, tra chi obbliga le famiglie a rinunciare a qualsiasi gita o attività di divertimento perchè ci sono troppi compiti e chi invece non fa fare nulla a casa e non abitua il ragazzo a un minimo di impegno autonomo .
Che senso ha assegnare per compito 50 -60 operazioni dello stesso tipo? Non sarebbero sufficienti 10 o 15 a fissare l’ acquisizione di una tecnica specifica?
Ricordo che una volta mia figlia doveva scrivere delle frasi utilizzando certi vocaboli : ce n’ erano 60!!!! Dopo una giornata trascorsa a scuola e una moltitudine di altri compiti, alle undici di sera ho dovuto io mettermi accanto a lei per dettarle velocemente quelle frasi che lei avrebbe dovuto inventare: doveva pur andare a dormire sta bambina….Quale utilità ha un compito del genere?
Forse una volta saliti in cattedra molti dimenticano di essere stati a loro volta scolari …. e questo è un limite .