Ogni anno l’ assegnazione del premio Nobel per la Pace suscita polemiche tra favorevoli e contrari . Quest’ anno invece pare siamo tutti d’ accordo: chi può mettere in discussione i meriti della giovane Malala che ha rischiato di morire pur di affermare il diritto delle ragazze come lei ad andare a scuola? Chi potrà obiettare sulla scelta di Kailash Satyarthi che ha fatto della battaglia per i diritti dei bambini e contro il lavoro minorile lo scopo della sua vita?
Sono figure che qui in Occidente mettono tutti a tacere in reverente rispetto. Già…qui in Occidente…ma sarà la stessa cosa in Oriente e nel mondo islamico? La risposta mi pare ovvia: gli estremisti talebani che hanno voluto far tacere Malala sparandole alla testa vedranno in questo premio un’ aperta condanna delle loro assurde politiche di segregazione delle donne e così è anche per i seguaci dell’ ISIS e per quei paesi musulmani che ancora negano il diritto all’ istruzione delle donne. Il governo indiano poi certamente non gradirà il premio a quell’ uomo che apertamente lo accusa di ignorare i rapimenti dei bambini allo scopo di renderli schiavi e di sfruttarli come mano d’ opera a bassissimo costo, togliendo loro il diritto di vivere la propria infanzia.
Certo l’ India che è così intransigente con i nostri due marò, potrebbe dedicarsi anche, e con lo stesso zelo, a difendere i diritti delle donne e dei bambini di casa propria, i quali (se poveri), stando alle notizie che arrivano così spesso , non se la passano molto bene da quelle parti….