E’ cominciata la scuola di Italiano per stranieri. Forse l’ informazione circa l’ inizio dei corsi si è diffusa in ritardo e solo poche persone si sono presentate nei giorni in cui erano previsti i test, che servono a selezionare gli studenti in base alle loro conoscenze della nostra lingua per poter formare gruppi il più possibile omogenei . E’ così che ieri , giorno in cui avremmo dovuto cominciare le lezioni , si sono invece presentate molte persone che chiedevano di essere iscritte e che quindi dovevano eseguire i test.
Ne è venuta fuori una di quelle situazioni in cui tutto quello che avevi pensato di fare , non ha più senso, perchè mentre due volontarie si occupavano dei nuovi studenti, io ho dovuto occuparmi dei due gruppi di coloro che erano già iscritti .
Dopo le presentazioni iniziali e un rapido sguardo alla cartina dell’ Italia per capire bene dove ci troviamo, ho differenziato le attività : ai più preparati ho consegnato una scheda di lettura per un esercizio di comprensione; per gli altri che non sanno quasi nulla di italiano, ma hanno alle spalle un corso di studi, abbiamo cominciato a parlare di come ci si saluta e di cosa dire in un negozio.
Non era facile per me farmi capire ma aiutandomi coi disegni ( a proposito non c’ era nemmeno una lavagna nell’ aula) e coi gesti siamo riusciti nella non facile impresa.
C’ erano due bellissime ragazze arrivate da pochi mesi dal Marocco, due giovani arrivati anche loro da poco dal Bangladesh, una coppia di giovani sposi provenienti dalla Cina e un ragazzino del Togo, che ha problemi di linguaggio e di deambulazione, ma che ha tantissima voglia di imparare.
Mi ha colpito uno dei due bengalesi (spero si chiamino così gli abitanti del Bangladesh) che mi ha lasciato a bocca aperta: sa parlare , sa leggere e scrivere così bene che non potevo credere che si trovasse in Italia da appena quattro mesi !!! Era in grado anche di aiutare il suo connazionale traducendo ciò che lui non capiva.
Sarebbe utile a quei nostri ragazzi, che subiscono la scuola con un po’ di insofferenza e spesso non sanno apprezzare questo momento così importante della loro vita, sarebbe utile, dicevo, una visita a questa nostra scuola per stranieri per toccare con mano quanto invece questi ragazzi apprezzino l’ opportunità di tornare a scuola e quanta sia la loro voglia di imparare nella speranza di costruirsi un futuro dignitoso per sè e per le proprie famiglie.
P.S. Se questo post facesse venire voglia a qualche persona di buona volontà di venire a dare una mano , avrebbe raggiunto lo scopo per cui è stato scritto….