Sono andata a teatro a vedere “La scelta”.
Due attori, un uomo e una donna, sul palco raccontavano episodi veramente accaduti durante la guerra nell’ex-Jugoslavia. Gente che fino a pochi giorni prima aveva convissuto pacificamente senza curarsi di etichettare il vicino come diverso da sè, si è trasformata ora in carnefici e ora in vittime in uno scontro feroce , che ha toccato abiezioni inaudite.
Ascoltare il racconto delle atrocità perpetrate via via da bosniaci, serbi o croati non è stato facile, ma ciò che mi ha consentito di continuare a restare nella mia poltrona è stato il raggio di speranza che ha illuminato ogni storia: in ognuna, una persona ha deciso di “SCEGLIERE” di restare umana, di non lasciarsi sopraffare dall’odio e di salvare dei propri simili in pericolo, anche se appartenevano a una etnia diversa.
Come già detto in un pos precedente, l’iniziativa si inquadrava nell’ambito degli eventi previsti in città per il mese della Pace, ma la casualità ha voluto che la rappresentazione avvenisse alla vigilia del Giorno della Memoria e questo ha fatto dire al protagonista come commento finale allo spettacolo, che si dovrebbe parlare di GIORNO DELLE MEMORIE : nel mondo ci sono stati e ci sono ancora tanti olocausti e tutti devono di essere ricordati come quello della SHOAH: tutti stanno a dimostrare a quali abiezioni si possa arrivare quando si negano i diritti fondamentali ai nostri simili.