Sono ormai passati piu’di 20 anni da quando mio figlio , dopo essersi iscritto alle superiori , si preparava ad affrontare la lingua inglese per la prima volta, dopo aver studiato il francese nei tre anni di scuola media. Per aiutarlo a superare il “gap” ( direbbe Samuele) con I compagni , cominciai ad acquistare I fascicoli settimanali della De Agostini, corredati di cassette audio. Fu certo un’ Ottima idea, perche’ mio figlio si Inseri’ benissimo nella classe e ottenne anche buoni voti in inglese.
Per molto tempo poi (tranne qualche rara parentesi ) I fascicoli , rilegati in volumi, e le relative cassette sono rimasti inutilizzati sopra una libreria. Da quando pero’ ho deciso di imparare l’inglese ho scoperto Quale prezioso strumento possano costituire, Anche perche’ ho scovato in fondo a una vecchia scrivania un lettore di cassette portatile che vent’ anni fa era forse un apparecchio modernissimo, ma che ora credo sia ormai introvabile.
E’ cosi’ che ora, dopo che Samuele e la sua mamma escono di casa la mattina, mi metto ad ascoltare le mie vecchie cassette seguendo le spiegazioni sul libro, materiale che sono riuscita a far stare in valigia senza superare I limiti di peso imposti dalla compagnia aerea .
In questo modo riesco a riempire l’ attesa del ritorno di Samuele nel pomeriggio senza annoiarmi troppo. Ieri ho fatto un test e il resultato e’ stato incoraggiante; l’ ostacolo maggiore resta pero’ sempre la comprensione del linguaggio parlato dei “nativi” di questa affascinante isola, I quali amano abbozzare le parole, piu’ che pronunciarle…
Bando alle ciance …..vado a studiare…