E’ tempo di carnevale….molti hanno dimenticato che questo periodo dell’ anno comincia subito dopo l’ Epifania e che i tradizionali festeggiamenti con sfilate di carri e maschere ne segnano e celebrano soltanto la fine.
I dolci tradizionali di questo periodo sono quelle che qui chiamiamo “chiacchiere”, ma che altrove chiamano cenci, galani, sfrappole, frappe, bugie o in altri innumerevoli modi.
Ogni anno da 46 anni faccio sempre le chiacchiere almeno una volta e le faccio seguendo un’antica ricetta che ho trovato in un ricettario dell’ Artusi: 240 grammi di farina, 20 grammi di burro, 25 grammi di zucchero, 2 uova, un pizzico di sale e un cucchiaio di grappa.
Una volta amalgamati bene gli ingredienti , si deve tirare sulla spianatoia (o con la macchinetta) la pasta fino a farla diventare molto sottile e io la bucherello con la forchetta. Poi la ritaglio in rettangoli sui quali faccio dei tagli longitudinali con la rotella per intrecciare in modo vario i lembi così ottenuti e poi li immergo per pochissimo tempo nell’olio bollente fino alla loro doratura. Subito dopo averli tolti dalla padella, li adagio su carta da cucina e li ricopro con zucchero a velo.
Le ho fatte proprio ieri e ne ho fatto dono ad amiche e vicine di casa: hanno riscosso un gran successo le mie chiacchiere e tutti mi hanno chiesto la ricetta….ecco : la troveranno in questo post.