Oggi l’Italia riparte: molti riprendono il lavoro, altri dovranno aspettare a riaprire i loro negozi, i loro laboratori, molti altri non li riapriranno più e andranno a ingrossare le file dei disoccupati.
Il governo sta stanziando sussidi a milioni di persone in difficoltà, ma veniamo a sapere che molti ricchi professionisti hanno presentato domanda per accedere agli aiuti di stato.
Si dice che certi imprenditori (ristoratori, orefici…) dichiarino perdite astronomiche in questi due mesi di lockdown, mentre gli anni scorsi dichiaravano al fisco entrate inferiori a quelle dei loro dipendenti.
Non ho dati al riguardo, ma credo che questi avvoltoi meritino tutta la nostra indignata disapprovazione: dovrebbero sentirsi in dovere di contribuire a sostenere i più deboli, di aiutare la collettività che ha consentito loro di accumulare la loro ricchezza, invece si mettono in fila per chiedere l’obolo dello Stato, sottraendo risorse a chi è veramente nel bisogno e a tutti noi.
Non dovrebbe essere difficile individuare questi sciacalli e una volta scovati dovrebbero essere messi alla berlina e puniti severamente.