Sono in Emilia con Davide ed Elisa e stamattina ho partecipato alla messa in cui è stata impartita la Cresima a 28 ragazzini del paese.
La chiesa era stracolma già un quarto d’ ora prima dell’ inizio della cerimonia e ho potuto trovare una sedia solo su indicazione di una mia nipote .
E’ stata una bella cerimonia : la gente, pur essendo molto numerosa, ha seguito in silenzio e con partecipazione tutto il rito e anche i cresimandi sono apparsi sempre composti e consapevoli del momento che stavano vivendo.
Il vescovo, appena insediato in diocesi, ha fatto un discorso breve , ma molto ben centrato sul significato del sacramento della Cresima in rapporto alla vita e alle scelte che si aprono davanti ai ragazzi di quell’ età e la mancanza di effetti retorici ha dato più risalto all’ essenzialità dei concetti espressi.
E’ stato molto bello l’ accompagnamento delle chitarre e dei canti:questi ultini mi sono sembrati molto nuovi, almeno per me, privi di enfasi , piacevolmente moderni senza sfociare nella scompostezza.
Mi ha colpito la partecipazione corale dell’ assemblea ai vari momenti e quando si è arrivati alla recita del “Padre nostro” il coro delle voci pareva riempire le arcate della chiesa : ho pensato allora che se ognuno di quelli che stavano pregando in quel momento fossero stati veramente e profondamente convinti delle parole che stavano pronunciando, molto potrebbe cambiare qui e altrove.
Credo che anche il parroco ,notoriamente incontentabile,( che pure ho sentito gridare ieri in sacrestia per richiamare all’ ordine i cresimandi troppo rumorosi) sia rimasto soddisfatto degli elogi del vescovo.