Una bella storia.

Gira da tempo sulla rete questo racconto. Oggi me lo ha proposto l’ amica Rina.  Se cliccate sul link potete trovare la versione in  inglese : è piuttosto facile da leggere e da capire e può servire a qualche amica per ripassare la propria conoscenza della lingua che stiamo studiando. La storia è  molto bella e vale la pena raccontarla anche in italiano; naturalmente la racconto alla mia maniera, non è una traduzione letterale.

” In una stanza di ospedale vi sono due uomini gravemente malati; uno è costretto a stare sempre coricato, l’ altro invece può sedersi sul letto un po’ di tempo ogni giorno e guardare dalla finestra vicina al suo letto. Tra i due si stabilisce una certa confidenza, parlano della loro casa, della loro famiglia, del loro lavoro e quando quello vicino alla finestra puà sedersi sul letto, comincia a descrivere all’ altro ciò che si vede fuori . Descrive  gli alberi, il sole , il cielo, il panorama, i bambini che giocano con le barchette nell’ acqua del laghetto, le anatre e gli auccelli che popolano il piccolo parco, gli innamorati che si prendono per mano….  Questo momento è il più bello delle loro lunghe giornate di malati e quello dei due che non può muoversi trova grande conforto in questi racconti.

Una mattina però il letto vicino alla finestra rimane vuoto: il paziente che vi riposava è morto durante la notte. Allora , quando entra l’ infermiera , il malato superstite chiede di poter cambiare letto per poter guardare dalla finestra, ma quando  arriva lì vicino vede che oltre il vetro della finestra c’ è solo un muro bianco. Chiede allora all’ infermiera che fine abbia fatto il piccolo parco che il suo amico gli descriveva così bene e l’ infermiera risponde che non c’ è mai stato nessun parco e che il compagno di stanza scomparso era completamente cieco……”

Mi pare una storia stupenda che insegna come possiamo portare un po’ di felicità a quelli che ci stanno attorno se cerchiamo di non rattristarli con le nostre lamentele e con i nostri guai , ma badiamo a rendere più bella la loro vita con i mezzi a nostra disposizione.