Confesso che non l’ avevo mai sentita nominare, prima che mi parlassero di lei a proposito di altri suoi spettacoli. E’ una donna minuta, ma che sembra riempire il palcoscenico con le sue movenze , con la sua voce docile nell’ assumere mille sonorità diverse, con la magia della parola …. Si chiama Lucilla Giagnoni e ieri sera mi ha affascinato nel suo recital intitolato “ECCE HOMO”
Una mamma la sera prima di dormire racconta una storia alla sua bimba. E’ la storia dell’ uomo ad iniziare dagli albori della preistoria e parallelamente racconta la storia di un burattino che diventa umano. La narrazione è intersecata da brani di testi sacri (l’ autrice ed interprete del testo è un’ appassionata studiosa di testi antichi).
L’ homo sapiens prevale alla fine sulle altre specie di uomini per trasformarsi poi in homo oeconomicus; Pinocchio trova la sua redenzione nel farsi carico del destino del padre Geppetto e la parola sacra trova la sua apoteosi finale nel discorso delle beatitudini e su questo tema prende avvio l’ esortazione alla bambina, diventata ormai adolescente, perchè sappia prendere il volo e vivere appieno la sua vita.
E’ un’ ora e mezza di parole e basta…. Non c’è altra scenografia se non un pannello luminoso su cui scorrono immagini stilizzate ed essenziali, non ci sono altri personaggi in scena se non la Giagnoni e la sua capacità istrionesca di trasformarsi senza bisogno di trucco o travestimenti. L’ atmosfera è molto ben rimarcata dalle musiche che sottolineano i passaggi più suggestivi.
Gli applausi finali lunghi e calorosissimi mi sono sembrati del tutto meritati.