E’ stata la videoconferenza che ha segnato il record di ascolti registrati fino ad ora per le nostre lezioni.
Il dr. Rigamonti ha iniziato la sua relazione con una necessaria premessa sui coronavirus e sul COVID19 in particolare. Di quest’ultimo ha ricordato il periodo di incubazione (da 4 a 7 giorni: inutile fare il tampone prima di questo intervallo di tempo se si è rimasti a contatto con un contagiato), le misure di prevenzione, i sintomi, il ruolo della genetica nella possibilità di sviluppare la malattia. I polmoni sono l’organo che più viene colpito dal COV2.
L’unica via d’uscita è rappresentata dai vaccini che stimolano la produzione di anticorpi in grado di contrastare l’azione del virus, ma essi devono essere il più possibile innocui ed essere efficaci almeno al 90-95%.
La gravità della pandemia in atto ha indotto le case farmaceutiche e la comunità internazionale a produrre uno sforzo immane nella ricerca, che ha percorso una via del tutto nuova per arrivare a ottenere risultati in tempi rapidi. Fino ad ora si erano prodotti i seguenti tipi di vaccini:
-Vaccini vivi attenuati contengono microbi (virus o batteri) ancora vivi ma resi innocui, e quindi non più in grado di provocare la malattia (ad esempio il vaccino contro il morbillo);
– Vaccini inattivati, nei quali i virus o i batteri sono stati uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche (ad esempio il vaccino antipolio);
– Vaccini ad antigeni purificati, ossia vaccini che contengono solo alcuni frammenti (antigeni) del battere o del virus (ad esempio il vaccino contro la pertosse);
– Vaccini ad anatossine che contengono sostanze tossiche prodotte dai batteri – le tossine – che sono state neutralizzate trasformandole, appunto, in anatossine che non sono più in grado di provocare la malattia, ma sono capaci di attivare le difese immunitarie dell’organismo (ad esempio il vaccino contenente la tossina del tetano);
– Vaccini a DNA ricombinante, prodotti copiando informazioni genetiche del virus o del batterio e sfruttandole per produrre una grande quantità di proteina virale o batterica (ad esempio il vaccino per l’Ebola). (dal sito dell’osp. Bambin Gesù)
I nuovi vaccini prodotti da Pfizer e Moderna, sono stati prodotti partendo da RNAmessaggero (o mRNA) e proprio per questo la loro costruzione e sperimentazione hanno richiesto tempi più brevi . Ci sono allo studio altri 156 tipi di vaccino che richiedono però tempi di sperimentazione più lunghi.
Il vaccino Pfizer, che viene iniettato in questi giorni, richiede particolarissime attrezzature perchè deve essere conservato a -70° e non è pensabile che possa essere somministrato in un normale studio medico. Il vaccino Pfizer viene invece conservato a -4°.
Concludendo il nostro docente ci ha rassicurato dicendo che la situazione attuale è diversa da quella che si era creata nella primavera scorsa: allora Cina e OMS non avevano fornito indicazioni valide su come intervenire sul COVID19 e i medici non sapevano come comportarsi; ora hanno imparato a curare i contagiati intervenendo prima che la malattia si aggravi.
I presenti alla conferenza sono intervenuti con diverse domande e il dr. Rigamonti ha assicurato anche che i vaccini in uso sono stati sperimentati anche su persone particolarmente fragili senza provocare danni e che è necessaria cautela solo in persone che hanno avuto in passato episodi di choc anafilattico. Ha poi informato che sarà l’ATS o il medico di base ad avvisarci quando potremo ricevere anche noi il vaccino.
Gli psicologi denunciano gravi danni derivanti dall’isolamento, soprattutto nel personale sanitario (forse perchè si è trovato a dover affrontare situazioni terribili)
Un grazie sentito al nostro bravo relatore che ha saputo informare e rassicurare.