Il prof. Spagnuolo oggi ha continuato a parlarci dell’evoluzione storica del diritto di famiglia. Il testo costituzionale diceva che è il marito il capofamiglia, riconoscendogli un ruolo di preminenza, in aperto contrasto con un altro articolo della Costituzione che riconosce pari diritti a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza ecc. ecc. Per questo nel 1975 è stata approvata una legge ordinaria che elimina questa contraddizione: marito e moglie hanno pari diritti e pari doveri.
Tra i doveri principali c’è quello della fedeltà, ma nella Costituzione entrata in vigore nel 1948 si parlava di fedeltà coniugale soltanto come obbligo della moglie, che, in caso fosse venuta meno a questo dovere, rischiava fino a un anno di reclusione. Naturalmente il marito non correva questi rischi. Ora l’infedeltà comporta per chi dei due coniugi se ne renda responsabile, il riconoscimento dell’addebito in caso di separazione e la perdita del diritto al mantenimento. Altri doveri sono: la coabitazione (o la decisione condivisa di dove stabilire la residenza), la compartecipazione al mantenimento della famiglia (con o senza comunione dei beni), l’obbligo di assistenza morale e materiale . I coniugi hanno gli stessi doveri nell’educazione e nel mantenimento dei figli e questi sono tenuti a rispettare i genitori e ad assisterli in caso di bisogno.
l’Art. 149 Riguarda lo scioglimento del matrimonio, che in caso di assenza di figli e accordo tra marito e moglie, può avvenire anche in comune (separazione) e sei mesi dopo si può ottenere il divorzio. In caso di separazione giudiziale invece i tempi si allungano e le formalità si complicano, infatti si può arrivare ad aspettare anche due o tre anni la sentenza definitiva del giudice.
In caso di riconciliazione, non sono previste formalità: basta il rientro nella casa coniugale del coniuge che era fuoriuscito e l’eventuale comunicazione al Comune dell’avvenuta riappacificazione. Se uno dei coniugi muore durante il periodo di separazione (e quindi prima che venga formalizzato il divorzio) l’altro coniuge ha diritto ad ereditare i beni del defunto.
La parte più recente del diritto di famiglia riguarda le unioni civili e i patti di convivenza. Le prime riguardano i diritti delle coppie omosessuali, i secondi le coppie di fatto tra eterosessuali. Nelle unioni civili, i due partner assumono diritti e doveri quasi del tutto uguali a quelli di chi contrae matrimonio civile, mentre i rapporti tra partner di coppie di fatto vengono regolati da accordi tra gli interessati.
__________________________________________
Nella seconda ora, la dr.ssa Anna Sartori, titolare della nota pasticceria cittadina, ci ha parlato del gusto, come senso che ci fa percepire i sapori, e della degustazione come azione di chi gustando il cibo ne individua la qualità attraverso tutti i sensi.
L’organo principale del gusto è la lingua che è in grado, attraverso la differenziazione delle papille gustative di percepire i vari sapori: dolce, amaro, salato, acido, umami (saporito- gusto del dado per brodo, della carne ecc.) e oleogusto. I sapori percepiti all’interno della bocca ( e non solo dalla lingua) vengono trasmessi al cervello; la bocca comunque riesce anche percepire sensazioni tattili.
Chi si prefigge di creare nuove ricette deve cercare un equilibrio tra chimica ed emozioni. Valutare il cibo è conoscere se stessi.
E’ stato interessante degustare una deliziosa pralina creata tenendo presenti questi criteri : in un involucro di cioccolato era racchiuso un originale mix di sapori che andavano dal caffè, al limone, alla menta.
Quello che la relatrice ci ha esposto potrebbe essere definito un approccio olistico alla degustazione e alla pasticceria in particolare: cosa per molti di noi nuova e interessante.