UTE: Gesù Bambino, il povero più ricco, il ricco più povero – Concerto di Natale.

Don Ivano oggi, nella sua consueta riflessione sul Natale,  ha voluto evidenziare le contraddizioni cui siamo messi di fronte ogni anno a Natale, contemplando il mistero della nascita di Gesù.

Un essere umano non si misura da ciò che ha, ma da ciò che è; povero è colui che ha poco, ma se è contento del poco che ha è senz’altro felice e se è anche disposto a condividerlo allora è ricco. Al contrario un ricco, che possiede molte cose, ma non è disposto a donare , è certamente povero. Gesù è povero, ma non è misero: trova un ricovero, ha una madre e un padre, c’è chi lo accoglie e gli fa festa ed è pronto a condividere tutto questo con tutti noi.

La riflessione di don Ivano si è poi snodata su due filoni paralleli: il discorso di S. Ambrogio sul Natale (festa da lui stesso introdotta nella diocesi di Milano) e le rappresentazioni artistiche della Nascita di Gesù.

S. Ambrogio ricorda la povertà di Gesù, che fu deposto in una mangiatoia  e nacque a Betlemme (il cui nome significa “casa del pane”) per diventare “cibo” per noi. e a questo pensiero il nostro docente ha accostato un’opera di Rupnik  che si trova a Monza nella cappella delle Suore dell’Immacolata: la Madonna che quasi si fonde con la terra, mostra un Gesù Bambino che tiene in mano un fascio di spighe di grano, che diventeranno pane.

Gesù, dice Ambrogio, è luce che illumina il cammino dei Magi e dei pastori e Georges La Tour dipinge un presepe in cui la luce di una candela  riflettendosi sulle fasce di Gesù illumina i visi di tutti quelli che lo circondano pieni di stupore.  Natale è annuncio di gioia  e Gherardo Delle Notti ritrae un Gesù, fonte di luce vivida , che dà gioia a Maria, Giuseppe  e a coloro che sono presenti.

natività Arcabas“Gesù è davvero l’amore che Dio vuol dimostrare a noi” dice Ambrogio ed ecco un quadro davvero insolito di Arcabas: la Madonna sta dormendo sdraiata sulla paglia e stringe accanto a sè Gesù in atteggiamento di grande tenerezza e protezione; intanto S. Giuseppe illumina la stanza con una candela, mentre veglia e custodisce il loro sonno.

Per finire don Ivano ci ha letto una poesia di Margherita Guidacci e il racconto di Parise: il Natale più bello”.

Una bella riflessione , don Ivano! Grazie e buon Natale!

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Come ogni anno, anche oggi il nostro Coro “Soprano Edda Righetto” ci ha salutato con una serie di canti  eseguiti con la solita bravura. Brani tratti da opere liriche, Vivaldi, Haendel, una ballata medioevale, canti tradizionali di Natale e anche un brano tratto  dalla colonna sonora di “Giulietta e Romeo”, che il coro ha dedicato alle donne siriane e che unisco qui sotto

Con questo brano che parla dell’amore che vince ogni ostacolo, auguro a tutti i soci e amici dell’UTE : Buone feste!