La prof. Tatafiore ieri ci ha proposto la presentazione di un libro , “La Repubblica di Platone”, scritto dal filosofo francese Alain Badiou, che ha inteso con questa opera attualizzare il pensiero del grande filosofo greco adeguandone il linguaggio alla nostra epoca. Con questo intento Badiou riscrive il “Mito della Caverna” , sostituendo alla caverna stessa una enorme sala cinematografica in cui gli uomini sono da sempre incatenati alle loro poltrone e continuano a veder scorrere immagini che vengono scambiate per la realtà. Partendo da questa premessa, Badiou arriva a formulare la sua idea di società e di educazione.
______________________________________________________________________________
S. GIUSTINO – Proseguendo l’analisi della storia del Cristianesimo, don Ivano ci ha parlato di S. Giustino, il primo intellettuale espresso dal Cristianesimo e contemporaneo di Ireneo, primo teologo.
S. Giustino visse nel II secolo dopo Cristo in Palestina, ma era di origine e cultura latina. Diventa cristiano da adulto e le sue opere esprimono idee “integraliste”: Giustino si scaglia contro i pagani e contro Tacito che aveva definito il Cristianesimo una superstizione sordida. Questo pregiudizio contro i cristiani era allora molto diffuso, perché i cristiani, per sfuggire alle persecuzioni . dovevano nascondersi e perché venivano visti come una costola del giudaismo e gli Ebrei avevano da sempre costituito una spina nel fianco dell’impero romano. Questa confusione tra i seguaci delle due diverse religioni (cristianesimo e giudaismo) era motivata dal fatto che, non essendoci ancora stati scritti i Vangeli, i cristiani si recavano al mattino del sabato in sinagoga per la lettura dell’Antico Testamento, poi , alla sera, si riunivano in case private per la celebrazione dell’eucaristia. Dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d. C., i cristiani cercano di prendere le distanze dagli Ebrei ed è in questa ottica che Giustino tenta di spiegare ai pagani cosa sia davvero il Cristianesimo per sfatare pregiudizi e calunnie. Nella sua foga tuttavia imposta male la sua azione , ma i suoi scritti ci aiutano a capire come venivano visti i cristiani del tempo e come vivessero le prime comunità cristiane. Agli scritti di S. Giustino, condannato a morte nel 160 d.C., si è ispirato il Concilio Vaticano II per le sue riforme intese a rinnovare la Chiesa e i suoi riti.