UTE: L’evoluzione dell’Homo Sapiens- La Cina e la regione dello Xinjiang.

Si deve a Linneo e a Darwin un nuovo modo di considerare l’uomo, cioè ritenendolo una parte del mondo naturale che lo circonda.

In particolare a Linneo si deve la catalogazione di tutti le specie viventi utilizzando un metodo seguito ancora oggi e  dando loro una denominazione binaria (cioè due nomi ispirati al latino); a Darwin invece si deve la teoria dell’evoluzione dei viventi.

Fino a poco tempo fa si era soliti rappresentare l’evoluzione della specie umana con immagini che davano l’ida di un suo andamento rettilineo, unidirezionale, ma recentemente la rappresentazione più accettata è molto più complessa tanto da richiamare l’idea di un grosso cespuglio con tante  ramificazioni di specie ormai scomparse.

Ogni essere vivente è la versione finale di una serie di modificazioni conseguenti ai cambiamenti dell’ambiente.  Esistono esseri viventi capaci di sopravvivere in condizioni ambientali estreme, che sarebbero proibitive per la vita umana.

Una delle teorie di Darwin afferma che tutte le specie derivano da un antenato comune; dobbiamo risalire a 6milioni di anni fa per trovare l’antenato comune tra l’homo sapiens e lo scimpanzè (col quale abbiamo in comune il 99% del DNA). Da quel momento in poi si sono succedute varie specie di hominini che si sono estinte. La comparsa dell’Homo Erectus (bipede) è databile tra 1,8 milioni e 2000mila anni fa, mentre l’Homo Sapiens compare circa 150mila anni fa (in terra africana e poi in Europa). Sempre interessanti e stimolanti le lezioni del dr. Sassi

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LA Cina e la regione dello Xinjiang  – Il relatore di oggi è il giornalista di viaggi Montaro, che ha visitato a lungo la Cina e in particolare la regione dello Xinjiang (termine che significa Nuova Frontiera).  Essa si trova all’estremo nord-ovest della Cina al confine con Pakistan, India, Russia, Mongolia, Afghanistan, Kazakistan e altre repubbliche ex-sovietiche. Questa regione (oggi autonoma) è diventata cinese solo nel secolo XVIII ed è abitata per la metà da Uiguri, popolazione turcofona e musulmana, la popolazione restante è costituita da musulmani provenienti dai paesi confinanti. La densità della popolazione è bassissima anche perchè il suo territorio è in gran parte occupato dalle montagne più alte del mondo e da deserti.

Gli Uiguri hanno a più riprese manifestato tendenze indipendentiste e per questo oggi sono soggetti a vere persecuzioni da parte del governo cinese, che con il pretesto di modernizzare i centri abitati, abbatte le case dei residenti costringendoli a trasferirsi altrove, incoraggia l’immigrazione in questa regione di cinesi di etnia han, rinchiude in “centri di rieducazione” gli Uiguri e i piccoli delinquenti. Il controllo della popolazione è pesante e si avvale delle tecnologie più avanzate (es: il riconoscimento facciale).

Lo Xinjiang è sempre stato un territorio di importanza strategica per i commerci tra est e ovest e tra nord e sud e tale resta ancora oggi, infatti la “Nuova Via della Seta” è un insieme di vie di comunicazione che congiunge lo Xinjiang con un porto del Pakistan. Ne fa parte la strada più elevata al mondo.

La Cina è un mondo dalle diverse sfaccettature e il nostro docente ce ne ha fatto conoscere una tra le tante.