Ludopatia : una malattia in aumento vertiginoso in questi ultimi anni anche per le aumentate occasioni di gioco che il mercato reale e on line offre ogni giorno.
Finchè il gioco resta nei limiti che gli sono propri è utile e positivo, ma quando diventa bisogno di azzardare sempre di più allora diventa patologico.
Il gioco d’ azzardo muove quantità immense di denaro e ci guadagnano lo Stato, i gestori e che fornisce le slot-machine ai locali pubblici. Spesso ci sono infiltrazioni della criminalità organizzata.
Il gioco patologico interessa ampi strati di popolazione dai giovanissimi agli anziani, che vengono risucchiati in un vortice che porta alla distruzione delle famiglie.
Di fronte alla ludopatia non si può restare neutrali, invece lo Stato si limita ad incassare i proventi senza fare alcuna opera di prevenzione: si potrebbe almeno cominciare a proibire la pubblicità dei giochi d’ azzardo nei media e via mail, ma è urgente la necessità di nuove norme.
La ludopatia è assimilabile alla dipendenza da droga o alcool, però se il ludopatico arriva a commettere reati per procurarsi il denaro per giocare, non può usufruire delle attenuanti previste per i tossicodipendenti o gli alcolisti; questi ultimi inoltre possono essere sottoposti a trattamenti terapeutici obbligatori, mentre nulla di tutto questo è previsto per i ludopatici.
Un coraggioso sindaco dell’ Emilia Romagna ha ordinato la chiusura anticipata dei locali in cui si gioca d’ azzardo; naturalmente è stato presentato ricorso al TAR avverso la sua ordinanza, ma il TAR ha dato ragione al sindaco che ha inteso così salvaguardare la salute pubblica dei suoi concittadini. Speriamo che molti sindaci seguano il suo esempio.
Questa interessante lezione è stata tenuta in collaborazione dal dr. Lissoni per l’ aspetto medico e dal prof. Spagnuolo per l’ aspetto giuridico. La presenza contemporanea di due esperti ha permesso di sviluppare un discorso a tutto tondo con grande soddisfazione di tutti i presenti.