Oggi, dopo gli interventi di benvenuto delle varie autorità, abbiamo potuto seguire un magistrale commento di Don Ivano a una delle poesie che io amo di più e che da sempre compare sulla Home del mio primo blog “Eldas” . Si tratta della poesia “SOLDATI” di Ungaretti.
Ecco il testo : Si sta come
d’ autunno
sugli alberi
le foglie
Una poesia brevissima di nove parole soltanto, che però sa condensare in un’ unica immagine tutta la precarietà, la sofferenza , la solitudine e l’ assurdità della vita dei soldati , che come le foglie in autunno sanno che la loro vita può finire in qualsiasi momento. Ma se quella delle foglie è una sorte dettata dalle leggi della natura, dalla necessità di salvaguardare la vita e la sopravvivenza dell’ albero che le ha generate, la sorte dei soldati è invece determinata dalla stupidità atroce di una guerra. Non c’ è nessuna acrimonia, non si condanna nessuno, ma solo “lo sgomento di chi vive la sua condizione di uomo in una realtà amara, dove morte e vita si intrecciano in un permanere continuo ….In quelle poche parole c’ è davvero tutto il dramma esistenziale che si consuma al fronte” (ho citato tra virgolette un passo del commento del nostro relatore) …ma se si omettesse il titolo si potrebbe anche dire che questi versi dipingono benissimo la condizione umana in ogni tempo e in ogni luogo…..