Sembrava un’impresa ardua e invece si sta rivelando una bellissima esperienza.
Da tempo desideravo partire per la Tailandia per trovare mia sorella, che vive lì da quasi mezzo secolo, e che non vedevo ormai da sette anni, ma non riuscivo mai a trovare chi mi accompagnasse in un viaggio troppo lungo per affrontarlo da sola la prima volta.
Ora invece siamo in quattro: due giovani donne (mia nipote e una sua amica) e due donne “diversamente giovani” (mia sorella maggiore ed io).
Armate di valigie e borsette varie ci siamo imbarcate a Bologna e siamo rimaste stupite dell’assistenza in volo: il personale di bordo ci ha coccolato tutto il tempo della prima tappa fino a Dubai, offrendoci di tanto in tanto bibite a scelta, una cena squisita e persino un panno caldo e umido quando l’aria condizionata era diventata tanto secca da inaridire le narici. Per me abituata alla essenzialità (eufemismo) dei servizi Ryanair, è stata una scoperta piacevolissima.
A Dubai erano già le 23 locali; scese dall’aereo siamo salite sul pullman che ci doveva portare nella zona della connessione per Bangkok e con nostro grande stupore quello che pensavamo dovesse essere un breve tragitto di trasferimento è durato invece quasi mezz’ora!!!!
- Quanto è grande questo aeroporto?- Ci chiedevamo….. .. In attesa del volo successivo abbiamo visitato i negozi e le boutique delle grandi firme della moda internazionale e vedendo l’insegna di “Toilet” siamo entrate senza guardare bene e ci siamo ritrovate in un bagno per soli uomini, anche perchè da noi l’ingresso per uomini e donne è comune, anche se poi le due aree sono separate, mentre qui si ricerca scrupolosamente di evitare qualsiasi contatto considerato “pericoloso”…. In aggiunta i bagni per le donne sono molto meno belli di quelli per gli uomini: donne di Dubai, ribellatevi!!!
All’avvicinarsi dell’apertura del gate ci hanno fatto scendere in un enorme salone affollatissimo; non potevo crederci: dovevamo tutti prendere lo stesso aereo!!!
Passare la notte in volo non è il massimo della vita, ma ci si poteva distrarre con gli schermi individuali su cui potevamo vedere film o documentari a scelta o anche cimentarci in giochi di vario genere. Parecchi dormivano ma a chi era sveglio venivano offerte bibite calde o fredde, coperte e all’alba un’ ottima colazione molto abbondante.
All’arrivo ci ha accolto l’aria calda di Bangkok che rendeva del tutto superflui maglioni e cappotti e con questa zavorra addosso, unitamente a valigie varie ci siamo immesse nella fiumana di gente che si stava avviando al controllo dei documenti, operazione che ha richiesto una lunga e faticosa attesa, durante la quale per sovrappiù il mio bagaglio a mano è collassato e non riuscivo più nè a chiuderlo nè a metterlo a tracolla, nè a tenerlo per i manici malinconicamente pendenti nel vuoto…..
In mezzo a una folla traboccante dovevamo trovare un padre salesiano che doveva portarci al convento di Sam Pran, ma non lo conoscevamo, per fortuna dopo aver vagato a lungo ci ha individuato lui, che pratico della lingua e delle usanze locali ci ha aiutato a sbrigare le prime pratiche burocratiche per attivare una SIM locale e per il cambio della moneta, poi ci ha dato un passaggio fino al convento dove con grandissima gioia abbiamo potuto riabbracciare, dopo tanto tempo sr. Giovanna.