Oggi mentre mi occupavo di faccende domestiche, ho seguito alla Tv un vecchio film western (anno 1957) interpretato da Alan Ladd . Si intitola “Orizzonti lontani ” (titolo originale “The big land”). E’ una storia niente affatto originale , che ricalca un copione largamente sfruttato nei film americani.
Il protagonista è qui un reduce sudista della Guerra di Secessione ; ha visto tanti orrori che ha deciso di non usare più la pistola, anche se è un tiratore formidabile. Sulla sua strada però incontra dei “cattivi” (ma molto cattivi, eh!) e lui ci prova in tutti i modi a non cedere alle provocazioni, ma alla fine solo uccidendo il nemico riesce a liberare la città e gli amici dalle angherie cui si erano, loro malgrado, dovuti assoggettare.
Molti altri film americani fino a qualche tempo fa sostenevano spesso la tesi , che legittimava e assolveva l’ uso delle armi e questo veleno si è insinuato nelle menti con il risultato che nel paese, cui tutti guardano , si fabbricano anche armi per bambini e procurarsi un’ arma è facile come comprare un telefonino…… poi non ci si può certo meravigliare se spesso si verificano stragi assurde, come quella del bimbo che ha ucciso la sorellina qualche tempo fa.
Anche in Afghanistan i bambini hanno subito un condizionamento atroce: intere generazioni non hanno mai conosciuto la pace e la guerra fa parte della vita quotidiana.
I bambini di tutto il mondo giocano alla guerra, ma mentre di solito usano armi di plastica, in Afghanistan usano armi vere e molti di loro muoiono riproducendo le scene che hanno visto mille volte.
Repubblica .it oggi ha pubblicato due foto sconvolgenti che documentano questo gioco terrificante
L’ uomo è fatto così: si abitua a tutto, anche all’ orrore . Riusciranno mai i bambini afghani a vivere in pace, se non l’ hanno mai sperimentata?
Riuscirà Obama a limitare la produzione di armi in USA?