E’ notte, ma la mia amica Piera non può dormire: in una stanza poco distante dalla sua il dolore si fa urlo….
Un lamento, un lamento, tutto un lamento.
Odo grida non umane che ti raschiano il cuore.
Senza sosta, urla senza interruzione, urla. Cara anima, perché devi soffrire così tanto, perché?
Qual e’ il fine di tanta sofferenza? Vorrei avere una spiegazione. Signore, perché non la prendi con te e l’accarezzi da padre?
Io credo che tu non intervieni per fini cattivi, ma per dare sollievo potresti farlo
Tanta indifferenza per chi non chiede di venire al mondo non può trovare giustificazione.
Mi sento impotente, mi raccolgo in preghiera; chissà se mi ascolti…. dalle un poco di pace.
Il mio cuore sanguina vorrei portarti conforto ed affetto.
La mia mente è invasa da tanti perché purtroppo senza risposta.
Di fronte al dolore, ci sentiamo tutti impotenti, piccoli e disorientati e l’angoscia, che viene da domande senza risposta, diventa preghiera.
Grazie, Piera!