Mosè (=salvato dalle acque) era cresciuto alla corte di Faraone, ma, pur divenuto grande e potente, non poté tuttavia restare indifferente alle sofferenze degli Ebrei e un giorno per salvare uno di loro, uccise un sorvegliante egiziano…. credeva di non essere stato visto, ma non era così…
Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è risaputa”. Il faraone sentì parlare di questo fatto e fece cercare Mosè per metterlo a morte. Allora Mosè fuggì lontano dal faraone e si fermò nel territorio di Madian e sedette presso un pozzo.
16Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua e riempirono gli abbeveratoi per far bere il gregge del padre. 17Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difendere le ragazze e fece bere il loro bestiame. 18Tornarono dal loro padre Reuèl e questi disse loro: “Come mai oggi avete fatto ritorno così in fretta?”. 19Risposero: “Un uomo, un Egiziano, ci ha liberato dalle mani dei pastori; lui stesso ha attinto per noi e ha fatto bere il gregge”. 20Quegli disse alle figlie: “Dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!”. 21Così Mosè accettò di abitare con quell’uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Sipporà. Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Ghersom, perché diceva: “Vivo come forestiero in terra straniera!”.
Condannato a morte una seconda volta (la prima quando era ancora nel grembo materno), Mosè non può morire: il disegno di Dio su di lui deve compiersi e si compirà.