” Molti teatri sono (infatti) contenuti in questo testo: il teatro brechtiano, quello naturalistico (e i due lottano l’uno con l’altro), la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i riferimenti operistici anche nella trama), nella terza parte si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e Pasolini.”
Questo si legge nella presentazione dello spettacolo “QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO” di Pirandello, alla cui rappresentazione ieri ho potuto assistere. Raccontarne la trama credo sia superfluo vista la notorietà di quest’ opera che viene rappresentata da quasi un secolo in tutti i teatri. Vale forse la pena di sottolineare che la si può intendere come un trattato su cosa sia il teatro, su cosa sia il lavoro del regista e su come intendere la recitazione.
Io ho gradito molto soprattutto il primo atto, dove l’ironia faceva da filo conduttore al dialogo tra i personaggi, mentre il secondo atto mi è parso piuttosto pesante, anche perché troppo lungo il monologo di Mommina. In questa pièce, come nelle altre della Trilogia pirandelliana, rimane sempre stimolante il gioco dei personaggi (gli attori conservano i loro veri cognomi), che entrano ed escono in continuazione dal loro ruolo di scena.
Mi ha fatto un enorme piacere ammirare dal vivo la recitazione di Luigi Lo Cascio (nel ruolo del regista), attore che avevo potuto apprezzare in vari film : è veramente molto bravo e sa usare voce e corpo in modo mirabile. Tutta la compagnia ha comunque offerto un’ ottima prova , soprattutto di Massimo Verdastro nei panni di Sampognetta, che ha saputo interpretare il suo personaggio tragicomico con intelligenza, ironia e leggerezza.