Più volte mi è capitato di parlare di questo sacerdote/pittore, Sieger Koder, che ha dedicato buona parte della sua vita a dipingere episodi ispirati al Vecchio e al Nuovo Testamento.
Oggi ho trovato “La lavanda dei piedi”; anche in questo caso la forza espressiva dell’immagine è affidata all’uso del colore e delle ombre, al disegno quasi primitivo delle figure e all’inquadratura della scena.
Gesù. ritratto di spalle, sta lavando i piedi di Pietro, che con una mano cerca di opporsi al gesto del Maestro e con la destra invece lo abbraccia: sono i due momenti che rivelano la doppia reazione dell’Apostolo, che prima non accetta che il suo Maestro si umili davanti a lui, ma poi, sentite le parole di Gesù, volentieri lo lascia fare. Come sempre nei quadri di Koder, il viso di Gesù , protagonista assoluto della scena, non viene ritratto: qui è piegato a lato delle ginocchia di Pietro e se ne intravvede solo il riflesso nell’acqua del catino, usato per l’abluzione.
La scena è molto buia: è ormai sera; la veste di Gesù però emana una luce potente, che si riflette anche sull’angolo della tovaglia che ricopre il tavolo. Su quest’ultimo compaiono il calice e il pane spezzato che tra poco verrà benedetto e distribuito fra tutti gli apostoli.
Lo sguardo di Pietro esprime sconcerto per l’atto inconsueto di Gesù, ma anche la sua adesione a un Disegno che accetta pienamente anche se ancora non è in grado di comprenderlo appieno. Gesù si fa servo e insegna la via a chi lo vuole seguire.