Si sa che la vita dei bugiardi è molto complicata e non tutti sono in grado di sostenere a lungo quel ruolo, perché prima o poi il tempo, che è sempre galantuomo, si occupa di smantellare il castello di bugie faticosamente messo in piedi.
E’ un po’ questa la morale della commedia ” L’ingegner casciaball”, tratta da un testo di Gilberto Govi , di cui ricorre il cinquantenario della morte. Chi non è più tanto giovane, ricorda forse quando la TV trasmetteva le commedie dell’impareggiabile capocomico genovese. Io ero una ragazzina e ricordo quando tutta la famiglia si disponeva davanti al televisore per vedere Govi (ma anche Baseggio). Ricordo bene come mio padre e mia madre assistessero con grande divertimento alle sue commedie, sia per le situazioni comiche sia e soprattutto per la recitazione di Govi, per il suo modo di porgere le battute, per la sua mimica facciale, per i suoi sguardi ammiccanti, per il suo modo di stare in scena e per la sua gestualità.
Bene, non voglio esagerare, ma il protagonista della versione italiano-brianzola (tradotta e adattata da Marinetta e Cesare) della commedia rappresentata oggi, mi ha ricordato molto quel Govi. E anche tutti gli altri interpreti si sono veramente fatti onore.
Gli applausi a scena aperta sono scrosciati a ripetizione e alla fine non finivamo più di applaudire e complimentarci con gli interpreti e con Cesare, il bravissimo regista.
La compagnia si esibirà fra una settimana ad Arcellasco e durante l’estate a Valbrona, ma sono certa che riceveranno molti altri inviti.
Se potete, non lasciatevi sfuggire l’occasione di vedere questo spettacolo: l’ingegnere casciaball vi conquisterà.