Qui di seguito il riassunto della lezione di martedì 16 maggio, inviato dal docente, dr. Filippi, che ringrazio vivamente.
Storici della medicina fanno risalire la nascita dell’Aspirina al 1897: in realtà, Ippocrate da Kos (460-377 A.C.), considerato il padre della medicina, prescriveva un succo estratto dalla corteccia del salice come analgesico e antipiretico, oltre che per le doglie del travaglio. Il principio attivo di questo succo, che lenisce effettivamente il dolore, è proprio, per quanto ne sappiamo oggi, l’acido salicilico. Con alterne vicende ed anche con usi impropri (ad esempio come antiafrodisiaco) il succo estratto dalla corteccia del salice fu usato come tale per lenire i dolori e febbre fino all’inizio del 1800. Solo nel 1828, il professore di farmacologia Johann Andreas Buchner, preparò un estratto di corteccia di salice e acqua, eliminò le impurità della soluzione così ottenuta e la fece evaporare, ottenne così una sostanza giallognola che chiamò ‘salicina’ da cui alcuni anni dopo il chimico italiano Raffaele Piria isolò un acido che chiamò acido salicilico. La scoperta della formula dell’acido salico da parte del chimico tedesco Hermann Kolbe diede avvio alla sua produzione industriale di sintesi che sostituirà quella più costosa di estrazione dal salice. Il successo dell’utilizzo dell’acido salicilico per combattere febbre e dolori è accompagnato però da gravissimi effetti emorragici a danno della mucosa gastrica. Fu per questo che il giovane chimico della Bayer Felix Hoffmann con il padre sofferente di una grave forma di reumatismo, nel tentativo di alleviargli le sofferenze, iniziò una ricerca sistematica di alternativa ai salicilati. E’ il 10 agosto 1897 quando Felix Hoffmann descrive nel registro del laboratorio come è riuscito a sintetizzare per la prima volta l’Acido Acetilsalico in forma chimicamente pura. Il 23 gennaio 1899 con una circolare dell’azienda viene annunciato il nome dato al nuovo prodotto: ASPIRINA «A» sta per acetile «spir» sta per spisäure (acido spiritico) «ina» suffisso usato dai chimici per le sostanze isolate in natura. Il 1° febbraio viene depositato il marchio «Aspirina» mentre la registrazione avviene 6 marzo 1899 sul registro dell’ufficio imperiale brevetti di Berlino con il numero 36/433. Comincia così un viaggio che diventerà il più famoso del mondo tra il consenso dei malati che assumono Aspirina e l’azione trainante di molti articoli scientifici. Alle sue azioni antipiretiche, antidolorifiche ed antinfiammatorie nel 1971 la scoperta del suo meccanismo d’azione, da parte del biochimico farmacologo John Vane, scoperta che gli ha valso il premio Nobel, si aggiunge una nuova specificità, rispetto a tutti gli altri farmaci antinfiammatori ed antidolorifici ad oggi conosciuti, quella antitrombotica diventando uno dei farmaci essenziali nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Come è stato scritto in occasione del centenario il futuro di questo farmaco è appena iniziato.
Dr. Umberto Filippi