Una Sala Isacchi al completo ha atteso con entusiasmo l’arrivo della dr.ssa Todaro, le cui lezioni sono sempre molto apprezzate. L’argomento di oggi era particolarmente accattivante: l’autostima.
Essa non dipende dal successo personale nelle relazioni o sul lavoro (o a scuola se si è ragazzi), infatti anche a chi ha vissuto una vita ricca di esperienze gratificanti può accadere di non sentirsi “bravo” e non si tratta di essere umili o meno, perché l’umiltà ben intesa è saper concretamente riconoscere i propri meriti e i propri limiti.
L’autostima ha in ogni età sfumature diverse e cambia continuamente nell’arco della vita. Per autostima infatti si intende il giudizio che ognuno dà del proprio valore e tale giudizio dipende sia da fattori interni a noi stessi che a fattori esterni.
Dovremmo continuamente misurare la nostra autostima ponendoci spesso queste domande: QUANTO SONO CONTENTO DI ME? QUANTO CREDO IN ME? QUANTO AMOR PROPRIO HO?
Si possono distinguere due tipi di autostima: globale e specifica.
L’AUTOSTIMA GLOBALE è quella per cui abbiamo la sensazione di contare, di meritare attenzione, stima, considerazione (la acquisiamo nell’infanzia).
L’AUTOSTIMA SPECIFICA riguarda vari settori: fisico (e salute); intellettuale (e cultura); morale (e coerenza); famigliare e ruolo professionale o scolastico (e riscontro); sociale (e immagine)
L’AUTOSTIMA NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI – Le relazioni sono la maggior fonte di felicità o infelicità e per poter vivere in armonia con sé stessi e con gli altri è necessario saper autovalutare il proprio valore e nello stesso tempo saper individuare e rispettare il valore altrui. Bisogna cioè poter instaurare una relazione assertiva: io dico ciò che penso, rispettando te e le tue idee.
Se ho una bassa autostima, tenderò a stare sempre in difesa e a chiudermi in me stesso; se ho un’alta autostima tenderò a stare sempre in attacco. In entrambi i casi mi condannerò alla solitudine perché o non mi sentirò all’altezza degli altri e me ne allontanerò o starò lontano (o sarò allontanato) da quelli che ritengo non alla mia altezza. Potrò sentirmi goffo, aver paura di amare, non riuscire ad avere intimità, vivere in simbiosi e dipendenza.
E’ perciò importante cercare di mantenere il nostro equilibrio di autostima facendoci spesso, come già detto, le domande con cui è cominciata questa lezione.
Per concludere, la dr.ssa Todaro ci ha proposto un pensiero rivolto ai giovani (ma vale per ogni età) di Steve Jobs che è stato certamente un uomo di successo.
“Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.” (Steve Jobs)
Seguendo questo link potrete leggere per intero anche una bella poesia di Kim McMillen , di cui riporto solo la parte finale:
“….Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato o di preoccuparmi del futuro. Oggi ho imparato a vivere nel momento presente, l’unico istante che davvero conta.
Oggi so che questo si chiama benessere.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore, l’intelletto è diventato il mio migliore alleato.
Oggi so che questa si chiama saggezza.
Non dobbiamo temere i contrasti, i conflitti e i problemi che abbiamo con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questa si chiama vita.”