Oggi parlano tutti di resilienza e per essere resilienti dobbiamo essere capaci di resistere nelle difficoltà e adeguare i nostri comportamenti alla nuova situazione: non subirla, ma sfruttarla.
Siamo in una fase buia e dobbiamo, proprio come quando ci troviamo al buio, spalancare gli occhi per individuare le opportunità che il buio nasconde.
Tutti in questo momento siamo portati a ricordare la nostra vita prima della pandemia e ora ci sembra bellissima, ma, se siamo obiettivi, dobbiamo ammettere che non ci piaceva e ce ne lamentavamo spesso. Rimpiangiamo il passato perché il presente è faticoso, ma esso può essere più tollerabile se, invece di limitarci a subirlo, consideriamo le opportunità che proprio questa situazione ci offre. (L’Arcivescovo dice: La situazione è occasione)
Che cosa accadrà domani? Nessuno lo sa e questo può darci angoscia, ma le profezie si autoavverano, perciò se “pensiamo negativo” saremo meno attivi, meno creativi e non avremo possibilità di migliorare la nostra situazione.
Se invece “pensiamo positivo” (ce lo insegna anche Giovanotti), apprenderemo nuovi comportamenti e godremo delle piccole cose belle che anche la pandemia ci regala.
Non possiamo cambiare la nostra realtà di questo momento, ma possiamo fare in modo di non aggravare i danni che essa può provocare.
Dobbiamo assumere un atteggiamento di pazienza cognitiva, cioè saper aspettare in serenità che passi la buriana. (Mia madre diceva: non può andare sempre bene, ma non può andare sempre male).
Proprio l’incertezza del domani deve indurci a vivere intensamente e con positività il presente, perciò è consigliabile non farsi ossessionare dalle notizie negative, fare con passione cose che ci piacciono , chi crede può pregare di più e chi non crede può imparare ad “affidarsi” sperando che la situazione si risolva.