La lezione di oggi, tenuta dalla prof. Russo, mi ha particolarmente interessato, perchè ha riportato alla mia memoria una figura di prete, che fa parte dei ricordi della mia infanzia. Infatti di Don Zeno Saltini si sentiva parlare spesso in casa e in paese…
Nato nel 1900 da una famiglia benestante proprietaria di una grossa azienda agricola, nota fin dai primi anni di scuola le differenze sociali tra lui e i figli dei braccianti e questo lo porta a nutrire un senso di ribellione verso le ingiustizie sociali. Interrompe gli studi e si mette a lavorare tra i braccianti. A 15 anni scopre che i mezzadri del nonno, rubano il vino del padrone e decide di non denunciarli, perchè non vengano cacciati: capisce che non sempre la giustizia sta dalla parte dlla legge. Per poter meglio combattere le ingiustizie, riprende gli studi da privatista; ottiene la maturità classica e poi si iscrive alla facoltà di legge. In questo periodo comincia a frequentare gli orfanatrofi, i riformatori e gli ex carcerati, per conoscere meglio i problemi dei più indifesi.
Decisivo è poi l’incontro con il Vescovo di Carpi, che lo invita a farsi prete e a trent’anni Zeno celebra la sua prima messa, alla quale assiste in prima fila”Barile”, un ladruncolo che lui ha portato a casa sua per evitargli il carcere. Viene mandato a S. Giovanni Roncole, una parrocchia ormai abbandonata dai parrocchiani. Qui organizza spettacoli di burattini per i più piccoli e con la radio attira i giovani.
Nel 1934 ha già raccolto intorno a sè 38 ladruncoli; per sfamarli allestisce una sala cinematografica che viene gestita dagli stessi suoi protetti e qualche anno dopo sono 80 i bambini abbandonati che chiedono il suo aiuto e in questa opera coinvolge anche tutte le famiglie del paese, che procurano i vestiti e il cibo, anche se non sempre in misura sufficiente per tutti.
Nel 1941 i ragazzi sono diventati 121 e don Zeno capisce che per contrastare l’aggressività dei suoi ospiti, occorre offrire loro un modello femminile e fa entrare nella sua comunità la prima donna: Irene Bertoni, che sarà la prima “mamma per vocazione”. Qualche tempo dopo si uniscono a lui altri preti e altre donne. Nel 1946 i ragazzi accolti sono ben 315 e Don Zeno occupa le baracche dell’ex-campo di concentramento di Fossoli, per ospitare la sua numerosa comunità che verrà chiamata NOMADELFIA (che significa: la fraternità è legge).
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Il dr. Filippi, prima di procedere all’esposizione della sua lezione, ci ha parlato dei bisogni delle scuole e, in particolare, dell’Università di Camerino, città terremotata in cui insegna, proponendo ai soci UTE di promuovere qualche iniziativa di raccolta fondi da destinare a quella città.
Ha poi con la solita chiarezza di metodo e di linguaggio iniziato a parlare del tema della lezione odierna: i cosmetici. L’Italia è una grande produttrice di cosmetici anche per conto di famosi marchi stranieri e i nostri prodotti sono generalmente di buona qualità e basati su prodotti naturali.
Dal 2013 l’Europa si è dotata di una legislazione che regolamenta il campo della produzione di cosmetici e ha stabilito che: il cosmetico è un prodotto non curativo, ma “ancillare” (di aiuto); deve essere sempre indicato sulla confezione un responsabile; il fabbricante deve produrre un dossier (come per i farmaci); devono essere indicati una data di scadenza, il lotto di appartenenza il paese di origine, la funzione del cosmetico e i suoi ingredienti.
Un cosmetico deve presentare queste caratteristiche: stabilità, gradevolezza,applicazione agevole, efficacia e sicurezza; la scienza che che studia i prodotti cosmetici è la cosmetologia.
Per sapere quali prodotti cosmetici dobbiamo usare, bisogna conoscere come è fatta la nostra pelle e quali sono le sue caratteristiche e qui il nostro valente docente ci ha introdotto nell’ ANATOMIA DELLA PELLE, nella quale non mi addentro per non incorrere in errori.
A conclusione della lezione un consiglio: è bene aver cura della nostra epidermide, che ci protegge dagli agenti esterni e, per farlo, dobbiamo scegliere attentamente i prodotti più adatti al nostro particolare tipo di pelle.
Anche oggi è stato un bel pomeriggio: grazie ai nostri docenti e grazie alla nostra UTE!!!!