UTE: Flora del Triangolo Lariano

Il dr, Sassi, notoriamente innamorato della natura in ogni sua espressione, ieri ci ha mostrato una serie di bellissime diapositive illustranti la flora del nostro territorio. Per le particolari condizioni climatico-ambientali verificatesi nel Triangolo Lariano nel periodo delle glaciazioni, la flora presente nel territorio presenta numerose specie endemiche assai rare o, quantomeno, diffuse in ristrette zone del nord Italia. E’ pertanto proibito raccoglierle per evitarne l’estinzione.

Un esempio? La Centaurea Rhaetica che si distingue da specie simili per il calice ricoperto da una fitta peluria. Essa non è propriamente definibile “fiore”, infatti è un’infiorescenza: ognuno dei petali colorati è un piccolo fiore. Molte altre sono le specie endemiche, che costituiscono un vero patrimonio da preservare con cura (cliccando QUI potrete visualizzarne le immagini).

Un discorso a parte meritano le numerosissime specie di orchidee che non sono specie endemiche, ma sono ugualmente a rischio di estinzione. Sono fiori che hanno subito un’evoluzione evidente nei “tepali” che costituiscono la parte più appariscente del fiore. Una menzione merita la Ophrys apifera, che, per il suo aspetto che la fa assomigliare a una vespa, richiama gli insetti impollinatori.

Ma le sorprese non sono finite: tra le specie presenti nel Triangolo Lariano troviamo anche specie velenose, come l’elleboro, il colchico, l’aconito, il veratrum o la dafne.

N.B.: dall’alto in basso: colchico, varie specie di orchidee, centaurea rhaetica.

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Nella seconda ora di lezione, il prof. Cossi ci ha ricordato gli anni giovanili di don Lorenzo Milani, un prete controcorrente, ma obbediente alle gerarchie ecclesiastiche.

E’ nato a Firenze il 27 gennaio 2023, da una ricca famiglia borghese. Tra i suoi antenati troviamo rinomati professori universitari, il padre era un apprezzato chimico. Lorenzo vive un’infanzia felice; è bello, intelligente, ma ha salute fragile e negli anni (dal 1930 al 1943), che la famiglia trascorre a Milano, le sue condizioni fisiche si aggravano e, contemporaneamente, la situazione economica della famiglia diventa meno florida. Bisogna ricordare che in Italia si era da tempo affermato il regime fascista e che , nel 1933, in Germania era andato al potere Hitler. La madre di Lorenzo era ebrea non praticante, ma , vista l’atmosfera politica, si converte al cattolicesimo e si sposa con rito cattolico.

Finito il liceo, con risultati non eccellenti, Lorenzo manifesta la sua volontà di non accedere agli studi universitari, ma di dedicarsi alla pittura. La famiglia rispetta la sua scelta e il giovane trova in Hans Staude un maestro di pittura che lo incita a ricercare l’essenziale ed è in questa ricerca che Lorenzo trova la sua strada: nel novembre del 1943, entra in seminario: ancora una volta, la famiglia, pur contraria, rispetta la scelta di Lorenzo.