Il prof. Porro inizia la lezione leggendo il famoso incipit del romanzo: “La metamorfosi”
Kafka (1883 – 1924) è uno dei maggiori scrittori europei del ‘900 e quello di cui si è scritto di più ; molte delle sue tematiche sono state in seguito riprese dalla filosofia. Le sue opere traggono spunto dalla sua vita familiare che non fu certo facile.
Nacque a Praga, città della magia e dell’astrologia. Suo padre era un commerciante ebreo di umili origini, che era riuscito ad avere un certo successo economico grazie anche alla sua intraprendenza e al suo carattere duro. Impose a Franz di frequentare scuole tedesche, anche se lui era boemo, e di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. Una volta laureato lavorò prima presso un tribunale e poi nel ramo delle assicurazioni.
Nel 1912 pubblicò alcune opere tra cui “La metamorfosi” in cui racconta di un uomo che si risveglia col corpo di un insetto. La famiglia è preoccupata soltanto perchè non potrà più andare al lavoro e contribuire al benessere della famiglia. Anche nei racconti successivi (La condanna , Il fuochista e altri) il tema del rapporto conflittuale col padre e con la famiglia è sempre presente, così come è presente il desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà.
Nel 1917 gli fu diagnosticata la tubercolosi polmonare e morì nel 1924. ___________________________________________
MICHEA – Mons. Angelo Pirovano ha ripreso oggi il discorso già iniziato gli scorsi anni sui Profeti dell’Antico Testamento e ci ha parlato di Michea, la cui “predicazione” può essere datata tra il 730 e il 700 a. C. quando regnava il re Ezechia. Suo contemporaneo fu Isaia, profeta più conosciuto di lui. In quel periodo il popolo ebraico si era lasciato andare all’idolatria e alla corruzione (facevano addirittura sacrifici umani).
Michea annuncia il giudizio di Dio, ma anche la promessa del perdono. I suoi scritti sono stati raccolti dai suoi discepoli dopo la sua morte in un unico libro comprendente sette capitoli , che possono essere raggruppati in tre sezioni in cui prima denuncia i peccati del popolo, poi annuncia la venuta del Messia e la distruzione di Samaria e di Gerusalemme.
Michea dev’essere stato un uomo di grande coraggio perché non ha esitato a denunciare il degrado della società del suo tempo e i peccati di governanti e classe dirigente.
Ecco cosa scriveva Michea 700 anni prima della nascita di Gesù:
E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti (Michea 5,1-4)