UTE: I profeti nella Bibbia: Geremia. (Mons. Pirovano)

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Un secolo dopo Isaia (di cui mons. Pirovano ci aveva parlato in una lezione di qualche tempo fa), arriva il profeta Geremia, che vive in un periodo particolarmente tormentato della storia del Regno di Giuda (con capitale Gerusalemme; da distinguersi dal regno di Israele con capitale Samaria, annientato dagli Assiri).

Geremia nacque presumibilmente intorno al 650 a.C. ad Anatot (a nord di Gerusalemme). In seguito alla chiamata di Dio, comincia la sua missione profetica nell’anno 626 a. C. e continua fino a dopo il 587 a. C. (anno della distruzione di Gerusalemme.

Svolge la sua missione sotto diversi re: Giosia, Joachim, Joachin e Sedecia; Giosia assicura un lungo periodo di tranquillità al popolo del Regno di Giuda e Geremia non partecipa molto alla vita pubblica di quel periodo. In seguito però, con la decadenza degli Assiri, sono i Babilonesi ad occupare il Regno di Giuda e a deportarne  l’élite . Si formano nel regno due fazioni e Geremia, favorevole ai Babilonesi, viene incarcerato. La lotta tra Assiri e Babilonesi termina sotto il regno di Sedecia con la distruzione di Gerusalemme e la deportazione di quasi tutta la popolazione ad opera del re Nabuccodonosor (587 a.C.). La poca gente rimasta è allo sbando e Geremia affianca il tentativo del governatore (non c’è più nessun re) di portare un po’ di ordine, ma quando Godolia viene ucciso, Geremia fugge in Egitto in compagnia di Baruc, colui che da sempre scrive i suoi discorsi.

Geremia era un uomo mite e timido, che accoglie la chiamata di Dio con molti timori, tuttavia fidandosi della Sua parola, compie la sua missione cercando sì di ammonire il suo popolo che cede alla tentazione dell’idolatria, ma facendo sempre intravvedere la misericordia e la bontà del Creatore.

Il “Libro di Geremia” è una raccolta non ordinata di scritti composta da cinque parti e un’appendice. Il messaggio che continua a diffondere è che Dio ama il suo popolo e che il peccato è allontanarsi da LUI. Dio è un essere trascendente, superiore a tutti gli idoli del tempo; Egli è vicino all’uomo e lo tratta con giustizia e misericordia. L’uomo è peccatore, ma può conoscere Dio, padrone della vita e obbedirgli.

Concludendo, Geremia è un grande profeta, che chiede la conversione del cuore per ottenere da Dio la salvezza. Afferma che la nuova alleanza sarà scritta non più sulla pietra (le tavole di Mosè), ma nel cuore dell’uomo e infine profetizza la venuta del Messia.