Ute: Il cielo stellato (Diana) – I primi CZAR (Angela D’Albis)

Il prof. Sassi ci  ha proposto oggi un argomento molto interessante e insolito per lui che è un famoso entomologo, infatti ci ha parlato di come individuare la posizione di una stella sulla volta celeste-

Ci ha parlato di Zenit, di orizzonte terrestre proiettato sulla volta celeste, di come determinare l’altezza e la distanza di una stella, di Polo Nord celeste e di equatore celeste e di come è possibile vedere stelle diverse nelle diverse stagioni. Un discorso molto affascinante che però è difficile riferire senza l’aiuto di immagini esplicative. Io ne propongo una tra le tante che il nostro bravo docente ci ha mostrato

volta celeste

_________________________________________

I PRIMI CZAR

Continuando le sue lezioni sulla storia russa, il nostro docente Don Ivano usa volutamente toni forti per farci entrare nella mentalità, molto diversa dalla nostra, del popolo russo perché solo così riusciremo a capire anche la sua storia.
Come sempre, ci consiglia di approfondire gli argomenti con la lettura dei testi che ci propone nella bibliografia.
L’argomento di questa lezione è la nascita dello “zarismo” e la vicenda dei due personaggi che hanno dato origine a questo fenomeno: Ivan III e Ivan IV detto il terribile.
Don Ivano ci spiega che la traduzione dell’aggettivo russo con il nostro “terribile” è ambigua. La traduzione più esatta sarebbe “il tonante” o “il temibile”. Quest’ultimo aggettivo, “temibile” era usato dal popolo in modo tutt’altro che negativo, dato che il sovrano combatteva i Boiari, che il
popolo considerava nemici.
Passando allo “zarismo”, Don Ivano ci dice che è un fenomeno tipico del mondo russo, ma non solo del periodo monarchico. Il termine è stato coniato al tramonto dell’impero bizantino, quando il granduca di Mosca viene riconosciuto “zar”. Il potere dello zar non si basa più solo sul possesso di un esercito fedele, ma è insito in colui che lo detiene e deriva da Dio stesso. La cerimonia religiosa dell’Incoronazione sancisce questo passaggio del potere da Dio allo Zar e il prete ne è solo l’intermediario. Quindi, alla base del potere dello Zar ci deve essere un esercito ben strutturato e fedele e una gerarchia ecclesiastica asservita.
L’impianto dello “zarismo”, inoltre, non rimane solo nell’età monarchica, ma viene usato anche durante la rivoluzione bolscevica e nel periodo successivo, che noi chiamiamo “repubblicano”. Chi comanda oggi, infatti, pur essendo stato eletto dal popolo, esercita un potere “assoluto” e si
comporta come un nuovo zar, anche se non ne porta ufficialmente il titolo.
Nello stesso periodo in cui si afferma l’ “autocrazia” (potere assoluto) in Russia, anche nel mondo occidentale si fa strada una forma assolutista del potere che si incarna nella figura ideale del “Principe” di Macchiavelli e che si instaura in vari paesi europei ( Spagna, Francia, Inghilterra),
grazie anche alla conquista delle colonie.
Il primo “zar” della Russia è Ivan III. Egli sposa l’erede degli imperatori bizantini Zoe Paleologa e per questo si ritiene “zar”, anche se il titolo sarà usato in epoche successive.
Ivan III diventa capo di uno stato molto esteso, che contribuisce a rendere unito riportando dominanti la lingua russa e la religione ortodossa. Questo è un periodo anche di crescita economica.
Dopo di lui salgono al trono il figlio Vasiliy (Basilio) III e, infine, il nipote Ivan IV detto il “terribile”. Ivan IV diventa erede di un enorme impero da piccolissimo e trascorre l’infanzia circondato da persone che vorrebbero ucciderlo. Per anni cova nel suo animo sentimenti di rabbia e di vendetta e
insegue una visione alta del potere che, una volta diventato Zar, cerca di esercitare senza freni.
Commette stragi e nefandezze orribili, a volte commesse da lui personalmente, a volte commesse da  altri a nome suo. Egli, oltre ad essere un sovrano sanguinario, soprattutto nei confronti della famiglia dei “Boiari” e della popolazione dei Tartari, soffre anche di “follia”.
Alla sua morte, nonostante la crudeltà e la follia, lascia una fama positiva presso il popolo russo; è addirittura amato.

Seguendo le vicende su Ivan il terribile raccontate nel film omonimo del regista sovietico Eisenstein, già citato nella scorsa lezione, Don Ivano traccia la complessa e sanguinaria biografia del primo zar della Russia che unisce la forza e la tirannia al fragile equilibrio psicologico.
Il film di Eisenstein, che fu prodotto nel 1944, vuole ritrarre, attraverso la figura di Ivan il terribile, quella di Stalin e, per questo, non ritrae i lati oscuri e negativi del personaggio.
In questo film viene, inoltre, ritratta una Russia virtuosa e sempre più dominatrice, come la si vorrebbe nei secoli.
E così la si vuole anche oggi.