UTE: Sfide alimentari globali – Lo scompenso cardiaco

Il dr. Simone Frigerio, amico della nostra Associazione, ci ha parlato di un argomento che preoccupa oggi più che mai.

La popolazione mondiale dal 1800 ad oggi è aumentata di sei miliardi e dal 1950 ad oggi (solo 70 anni) è triplicata, ne consegue che il problema di come nutrire tutti è sempre più pressante.

Poter avere cibo sicuro sufficiente per tutti è garanzia di salute e di tranquillità sociale, infatti la fame è fonte di ribellioni e di guerre.

Che cosa impedisce la possibilità di avere a disposizione cibo per tutti? Le cause sono diverse: la scarsità di risorse, la difficoltà di distribuzione, gli sprechi sia nella fase di produzione che in quella del consumo, lo sfruttamento eccessivo dei terreni negli anni passati.

Gli allevamenti intensivi hanno un pesante impatto sull’ambiente e lo stesso vale ad esempio per la produzione di avocado e di quinoa che richiedono grandi quantità di acqua.

Alla data del 1/8/2024 avevamo già consumato tutte le risorse del pianeta disponibili per quell’anno, nei mesi successivi abbiamo consumato quelle degli anni a venire e questa situazione a lungo andare non sarà sostenibile.

E’ quindi importante un consumo intelligente di cibi che abbiano poco impatto sull’ambiente.

Durante l’Expo 2015 a Milano si era detto che entro il 2030 si voleva raggiungere una produzione di cibo sufficiente per soddisfare le necessità alimentari di tutti i popoli della Terra, ma tale obiettivo non sarà raggiungibile, perché la natura ci sta presentando il conto con il cambiamento climatico che causa alluvioni e periodi di siccità e a questo si devono aggiungere gli effetti devastanti delle guerre.

Nel mondo ci sono 800milioni di persone malnutrite, ma anche 800milioni di adulti obesi e 150 milioni di bambini obesi: questi dati denunciano il persistere di gravi ingiustizie e diseguaglianze. Se i bambini non vengono alimentati correttamente nei paesi poveri, avremo adulti portatori di malattie che in futuro si diffonderanno anche nei paesi ricchi.

Come fronteggiare questa situazione fondamentale per il nostro futuro? Bisogna focalizzare l’attenzione sull’educazione a un consumo sano e sostenibile, ma anche l’agricoltura e la zootecnia dovranno puntare su un uso razionale dell’acqua, sul recupero dell’acqua piovana e su colture e allevamenti rispettosi dell’ambiente. Tutto questo dovrà essere fatto in un clima di collaborazione a livello mondiale.

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LO SCOMPENSO CARDIACO – il cardiologo, dr. Ferrari , prima di procedere a illustrare il tema del giorno, ha brevemente spiegato come funziona il nostro sistema circolatorio, poi ha mostrato diapositive che mostravano la differenza tra un cuore sano e un cuore affetto da scompenso cardiaco: quest’ultimo appare deformato ed è poco efficiente.

Molteplici possono essere le cause dello scompenso cardiaco: patologie delle coronarie (causa più frequente), del miocardio, delle valvole, malattie infiammatorie o autoimmunitarie, cardiopatie congenite, malattie di altri organi.

E’ una sindrome più frequente nelle persone di età avanzata e se ne sono definiti tre livelli: scompenso acuto che necessita di cure ospedalieri urgenti, scompenso cronico e scompenso asintomatico.

In caso di dispnea (fatica a respirare) meglio intervenire al più presto per poter arrivare a una diagnosi precoce e quindi alla terapia appropriata.

E’ stato un pomeriggio interessante, anche se un po’ “faticoso” per il tipo di argomenti trattati, non certo leggeri.

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