UTE: Shakespeare: dalla vendetta alla sapienza del perdono – Riflessioni Pasquali

Per contestualizzare l’argomento della sua lezione, la nostra giovane docente Laura Molinari, ha ricostruito brevemente  il quadro storico del Regno Unito nel periodo tra il XV e il XVI secolo: con Enrico VII si conclude la guerra delle Due Rose e si ha pertanto un rafforzamento della monarchia,; si oserva un notevole impulso alle esplorazioni geografiche e si aprono nuove vie commerciali. Gli succede Enrico VIII che provoca lo scisma dalla Chiesa di Roma; dopo di lui Mary I, viene soprannominata “La Sanguinaria” per le sue feroci persecuzioni contro i protestanti; con Elisabetta I, protestante, si persegue una maggiore stabilità all’interno del regno mentre viene ripresa la persecuzione dei cattolici. Elisabetta I ordinerà anche la decapitazione della cugina Maria Stuarda, regina di Scozia, che si era fatta coinvolgere in complotti contro Elisabetta.

Sotto il suo regno, il Regno Unito ha un periodo di rinnovamento anche culturale: fiorisce un nuovo umanesimo che influisce soprattutto sulla letteratura e sul teatro, che poteva essere seguito sia dalle classi nobili che dal popolo, il quale spesso interagiva con gli attori sulla scena.

E’ in questo contesto che compare sulla scena londinese William Shakespeare, della cui biografia non si hanno molte notizie. Le sue opere teatrali invece sono conosciutissime e vengono ancora rappresentate in tutto il mondo, perché in esse le vicende dei personaggi offrono il pretesto per un’analisi talmente approfondita delle loro emozioni e dei loro sentimenti, che ogni spettatore di ogni epoca può rispecchiarvisi. Si possono individuare varie fasi nella produzione teatrale di Shakespeare: dalle commedie brillanti, alle tragedie, a un’ultima fase più romantica e serena.

A questa presentazione iniziale è seguita la proiezione di alcune sequenze dell’Amleto, la tragedia che ha per protagonista il principe danese che vuole farsi giustizia da sé, vuole vendicare l’assassinio del padre, ma la sua irresolutezza porterà alla morte di tutti i protagonisti. Da quest’opera, come dall’Otello o dal Macbeth, trasuda una visione estremamente pessimistica dell’umanità.

Nella prossima lezione si parlerà della saggezza del perdono.

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deposizione CaravaggioRIFLESSIONE PASQUALE – Come ogni anno, don Ivano è venuto a portarci i suoi auguri per la prossima Pasqua con una riflessione, che ha voluto incentrare sul significato del Sabato Santo (che secondo la concezione ebraica va dalla sera del venerdì alla sera del sabato).

E’ il tempo della sepoltura, che fa parte della Buona Novella (Vangelo) alla pari della Crocifissione e della Resurrezione, perchè è il punto d’incontro della vita umana e di quella ultraterrena di Gesù.

Nei racconti evangelici di questo momento, spicca la figura di Giuseppe di Arimatea, di cui si sa solo che era ricco e che faceva parte del Sinedrio, poi il suo nome non compare più.

Come è solito fare, don Ivano ci ha poi aiutato a “decodificare” alcune opere pittoriche famose che rappresentano la deposizione dalla Croce e, fra tutte, quella che più sa rendere il significato di una morte che però emana luce ed è fonte di speranza è certamente quella del Caravaggio.