Continuando nella sua carrellata attraverso le personalità che hanno cercato e cercano tutt’ora di costruire ponti di dialogo tra mondo occidentale e Islam, il nostro don Ivano ci ha parlato oggi di Tahar Ben Jelloun, uno scrittore marocchino, che ha dovuto trasferirsi in Francia nel 1971 per il suo atteggiamento “laico” nei confronti dell’Islam. In quel periodo la Francia aveva bisogno di manodopera per le sue industrie e favorì l’immigrazione di cittadini delle sue ex-colonie e Ben Jelloun comincia a scrivere sulla solitudine dell’immigrazione e sui drammi che vivono gli immigrati. Scrive poesie, romanzi e saggi sempre in lingua francese; alcuni dei suoi saggi hanno un dichiarato intento pedagogico ,altri hanno intento di divulgare la conoscenza dell’Islam e di metterne in rilievo i punti critici.
Per saperne di più basta cliccare QUI, tuttavia voglio riportare qui alcune righe che possono dare un’idea del suo mondo ; è lo stesso Jelloun che parla di un suo libro “Creatura di sabbia” , segue poi una citazione dallo stesso libro:
“il libro lo colloco più o meno negli anni Quaranta, quando il Marocco era ancora una colonia francese: allora nelle famiglie c’era questa ossessione del maschio, senza il quale il patrimonio andava disperso. Ma è vero che prima dell’Islam era molto peggio”. In Creatura di sabbia fa infatti dire al padre di Ahmed: “Prima dell’Islam, i padri arabi gettavano i neonati di sesso femminile in una buca e li ricoprivano di terra per farli morire. Avevano ragione: si sbarazzavano di una sventura”.
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Nella seconda ora di lezione la prof. Cantaluppi ci ha illustrato i vari tipi di microscopio: dal primo inventato nel secolo XVII fino ai modernissimi microscopi elettronici che possono ingrandire le immagini fino a un miliardo di volte; poi abbiamo potuto ammirare una serie di incredibili immagini viste al microscopio.
Ci ha fatto molto piacere venire a sapere che in questo campo gli Italiani sono all’avanguardia.