CENNI STORICI -La Tintoria Sala, nata nel 1904, si stabilisce prima a Briosco , poi a Lurago e infine a Merone ed ha un notevole sviluppo negli anni del boom economico.
Nel 1970, il dr. Franco Sala, il nostro relatore, entra in azienda dopo aver fatto esperienze fondamentali in Germania. Il padre, tuttavia, lo inserisce nell’organico ai livelli più bassi, per consentirgli di imparare a conoscere a fondo l’azienda e il processo produttivo. All’arrivo della crisi internazionale, si cerca di tamponare la situazione introducendo con successo filati innovativi. Attualmente l’azienda tratta filati ignifughi per navi ed aerei.
LE TINTURE -Già nella preistoria l’uomo ha sentito il bisogno di riprodurre i colori, utilizzando estratti vegetali o derivati dal mondo animale attraverso processi di lavorazione molto lunghi e costosi. Solo nel 1856 viene trovato il modo di produrre colori artificiali in tempi brevi e con costi contenuti. Nel 1992 la normativa europea impone nuovi protocolli di produzione dei coloranti a tutela della salute dei consumatori: oggi i coloranti sono totalmente innocui.
LA PRODUZIONE – Nel 1946 venivano usate ancora le antiche vasche di rame, poi sostituite nel 1950 da macchinari in acciaio inossidabile con minor consumo di acqua e meno inquinamento. Nel 1984 l’azienda informatizza alcuni settori di produzione e negli stessi anni si dota di un impianto di depurazione dell’ acqua; tale impianto viene potenziato nel 2000 e le acque possono essere riutilizzate.
Fa parte del complesso industriale anche un efficiente laboratorio di analisi chimiche. L’azienda ha ricevuto molti riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale.
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LA MATEMATICA NELLA VICENDA UMANA .
Il dr. Luca Galoppo cerca di sfatare l’idea abbastanza comune che solo alcuni privilegiati abbiano la capacità di capire la matematica. In realtà noi cominciamo a contare fin dalla nascita, perché una parte del nostro cervello è riservata alla matematica. E’ stato provato che anche alcuni animali sono in grado di contare entro certi limiti.
Si è cominciato a parlare di matematica come scienza già presso i Babilonesi (2500/3000 a. C): essi infatti ricorrevano ad operazioni di calcolo nella misurazione dei terreni, nella navigazione, nei commerci, nel calcolo di aree e volumi e utilizzavano strumenti in uso ancora oggi. Cominciarono a misurare gli angoli in base 60 (cosa che i computer non possono fare) per ragioni pratiche e religiose.
La geometria, come dice la parola stessa, nacque per misurare i terreni; a questa operazione erano addetti gli arpedonati (cioè annodatori di corde), che riuscivano anche a calcolare le circonferenze.
I Greci ereditarono dai popoli orientali questo patrimonio di conoscenze e lo riordinarono. Il terzo secolo a.C. fu l’epoca d’oro della matematica ellenica (Pitagora, Archimede…).
I numeri che usiamo oggi nacquero in India, ma furono introdotti in Occidente dagli Arabi insieme al valore posizionale delle cifre e allo zero.
Nell’architettura e nella scultura è evidente il rispetto delle proporzioni, cioè dell’armonia tra le misure.
I numeri possono essere naturali, relativi, frazionari, irrazionali (3,14), immaginari (come la radice quadrata di -1). Il cellulare funziona con la meccanica quantistica basata su numeri immaginari.
La discalculia dipende da una situazione mentale particolare che non consente la memorizzazione delle cose schematiche.; oggi la tecnologia consente di ovviare a questo problema
Mi pare molto utile cercare di vedere la matematica con occhi più benevoli, cercando di sfatare pregiudizi abbastanza diffusi.